mercoledì 31 marzo 2010

Ecco, noi siamo GLI ALTRI

Da guardare fino alla fine, il racconto di come ha "operato" LaRepubblica è meraviglioso.

(grazie a faustiko per il link)

martedì 30 marzo 2010

Orgoglio e (pre)giudizi

Domenica mattina, quando sono andato a votare, ero contento. Lo ero perché a differenza di tanti non ci andavo contro qualcuno ma a favore.

Quando ieri sera sono usciti i risultati ero molto contento. Lo ero perché chi ho votato in provincia ha raccolto un incredibile 10% e un insperato 7% a livello regionale.

Un risultato che mi ha fatto essere per una volta davvero orgoglioso dei miei concittadini, anche se ancora minoranza, certo.

Oggi poi, leggendo i risultati nazionali, sono stra-contento della vittoria del centro destra. Perchè questo darà una forte accelerata all’auto-distruzione sia di chi governa, sia di chi l’opposizione l’ha condotta sempre in maniera sbagliata se non connivente.

Abbiamo ingranato “la quarta” prima di buttarci nel burrone e, dal momento che non si può evitare, l’idea di accelerare la cosa mi sembra ottima.

Inutile lamentarsi, il paese potrà essere ricostruito solo dopo che questi avran lasciato unicamente le macerie, ma è una questione di tempo.

In Emilia, almeno, abbiamo già iniziato a lavorare per il dopo.

venerdì 26 marzo 2010

Vota Silvia Noè

Una con un cognome che è tutto un programma. No, non mi riferisco all’omonimia col personaggio dell’arca. Ma quella con uno molto più influente al giorno d’oggi: Casini, che è il cognome di suo marito.

Un marito che di lavoro fa “il fratello” del più famoso Pierferdinando.

Silvia l’ho conosciuta ai tempi in cui era presidente dell’associazione imprenditori di Bologna.

Il suo essere molto pappa-e-ciccia con i politici di governo del momento (a prescindere dal colore) me la rese ancor più antipatica del suo essere tifosa sfegatata della Virtus.

Finito il suo mandato all’associazione uno pensa, sarà tornata a lavorare a tempo pieno nella sua azienda. Invece no, l’ingombrante cognome (sempre Casini, non Noè) le fece capire che il suo futuro era in politica. Il caso volle poi proprio con L’UDC del cognato...

Ed è così che Silvia si candida da cinque o sei anni ad ogni elezione: comunali, europee, di condominio… e ora alle regionali.

Fino ad ora ha collezionato un record di trombature che la vede seconda solo alla buon’anima di Moana Pozzi. Anzi no, quest’ultima in parlamento riuscì ad entrare.

Ah, la foto che ho messo è di una precedente campagna elettorale ma dal momento che lei si ripresenta sempre cambiando solo lo slogan non vedo perché dovreste trovarci voi qualcosa da ridire.

mercoledì 24 marzo 2010

Vota Vecchi

Del suo spot rimane impresso il tizio col passamontagna che punta la canna di una 44 magnum verso chi guarda mentre la voce fuori campo ammonisce: “Bologna, prima in Italia per furti e rapine”.

Poi arriva lui, fisico da buttafuori imbolsito e sguardo incazzato. E ti dice: “Sono Alberto Vecchi, ho denunciato lo scandalo dei rimborsi facili delle pancere e oggi chiedo il vostro voto perché sia applicata anche in Emilia-Romagna la legge Bossi-Fini”.


Bene, bravo, bis. Ma chi ha il coraggio di andar a spiegare all’ex-fascistone che i tunisini clandestini non c'entrano un cazzo con i conti gonfiati delle USL ?!?

lunedì 22 marzo 2010

Vota Grillini

Per le regionali torna in pista anche il leader Arci-Gay Franco Grillini, questa volta con la casacca di Di Pietro.

Fonte di dubbio lo slogan che lo accompagna: “onestamente diverso”. Non si capisce se sia un rimando al suo orientamento sessuale o al fatto che negli ultimi due anni abbia militato nel PSI di De Michelis.

venerdì 19 marzo 2010

Notiziona: la Santanchè non l'ha data !

ROMA – La neo sottosegretaria all’attuazione del programma Daniela Santanchè ci ha tenuto oggi a precisare che per ottenere il posto non l'ha data nemmeno al presidente.

mercoledì 17 marzo 2010

Leggere distrattamente le avvertenze

Basta consulti ortopedici, ho deciso di curarmi la schiena in proprio. Sono andato in farmacia e ho comperato uno di tutto.

lunedì 15 marzo 2010

Vota Mambo


Tempo di elezioni ma soprattutto di candidati. In una regione come la mia dove a comandare è lo stesso partito da 50 anni, pensare a svolte o piccoli cambiamenti è pura fantascienza. E mica perché abbiamo chi sa quali amministratori (cosa che non credo assolutamente)! No, è solo che quelli dall’altra parte presentano una serie di personaggi al limite dell’assurdo. Dei mezzi freak ai quali uno sano di mente guarda pensando: “cazzo, non possono essere sul serio così..” . Ed invece lo sono.

Vedere i loro spot sulle reti locali o i manifestini appiccicati qua e là ti fa capire perché un PD inetto e ladroncello vincerà a mani basse per i prossimi due secoli, per manifesta inferiorità degli avversari.

Da oggi ecco quindi una piccola carrellata di alcuni di quei singolari personaggi che chiedono il mio voto in nome del cambiamento (?). Tipo tal Marco Mambelli, Mambo per gli amici (se mai dovesse averne). Oh, per intenderci subito: Mambo è una delle menti che ha creato Miss Padania.

Forte di quel successo, per intercettare, a suo dire, il voto dei giovani, ha deciso di non apparire sui manifesti ma di farsi sostituire da tre figonze in t-shirt con la scritta I LOVE MAMBO. Se non fosse per il loghetto della lega nord sembrerebbe la pubblicità di un locale “borazzo” di prossima apertura.

Pur essendo ancora minoritario il numero degli arabi che vanno in giro con cinture esplosive, il Mambo promette che concentrerà il suo mandato al contrasto dell’immigrazione clandestina.

No so.. non credo che avrà il mio voto. Le tre squinzie poi non sembrano nemmeno siliconate.

giovedì 11 marzo 2010

Secessione

Per 36 ore Bologna si è staccata dall’Italia per diventare una provincia aggiunta della Lapponia.

La buona notizia è che essendo io ancora dolorante alla schiena, quell’angelo del vicino ha pulito al posto mio il vialetto.

mercoledì 3 marzo 2010

when the back is crack

Alle 8.30 a.m. del 26 febbraio 2010 l’arcangelo michele decide di punire la mia scarsa devozione apostolica trafiggendomi la schiena con la sua spada infuocata.
A dieci giorni da quel colpo inferto a tradimento e dopo una ventina di punture al cortisone (che mi han reso esteticamente molto simile a Giampiero Galeazzi) finalmente non ho più la postura del tizio nella foto.