domenica 21 novembre 2010

Diversamente Intelligente

Ho sempre avuto una stima altissima di me medesimo. Giusto per dare un’idea, se mi trovassi all’interno di uno stadio con 80000 spettatori ho la certezza di essere uno dei tre col Q.I. più alto.

Qualcuno potrebbe confonderla con arroganza o peggio per megalomania. Io ho sempre preferito definirla “coscienza dei propri mezzi”.

Una coscienza questa che si manifestò in tutta la sua portata per la prima volta in seconda elementare, quando sciorinai in un amen l’insidiosa tabellina del 7 (ricca di numeri dispari) ad una maestra dall’espressione quasi estatica, impressionata da una tale dimostrazione di forza delle mie qualità intellettive.

Da lì la mia vita è stata costellata da una straordinaria, continua, sequela di conferme: come aver superato al primo colpo l’esame di guida o il ricordare con semplicità che il senso per svitare il tappo di un vasetto è quello antiorario.

Per questo ho sempre ritenuto che sottopormi ad un test che confermasse la mia super-intelligenza, fosse superfluo. Senza contare che la certificazione di tale superiorità nei confronti del 99% del genere umano sarebbe potuta sembrare a qualcuno un tantinello di cattivo gusto.

Questo fino a ieri, quando alla fine di una giornatina piuttosto pienotta, rimbalzando qua e là su internet sono capitato su questo sito NIENTEANSIA. Del fatto perché sia arrivato là sopra non è affar vostro, vorrei piuttosto focalizzare l'attenzione sul preteso test d’intelligenza: 33 domande a cui rispondere in 15 minuti. Prima di partire una nota introduttiva precisa che il test non misura l’intelligenza globale ma si limita a misurare il Q.I. relativamente a “prontezza mentale” e le “capacità logiche”.

Certo della mia intelligenza globale, ero sicuro che avrei avuto almeno una conferma parziale alle mie suddette capacità globali.

Invece no: 60. Ho totalizzato un cazzo di 60 di punteggio finale!!! Praticamente il test mi ha collocato appena sopra a Gasparri ma decisamente meno di un’ameba afflitta da forte ritardo mentale.

Ci sono rimasto piuttosto male, tecnicamente non ci ho proprio dormito.

Poi questa mattina, a mente fredda, ci ho riflettuto meglio e mi sono dato l’unica spiegazione logica possibile: mentre rispondevo al test avevo il sole negli occhi e mi sono leggermente distratto.

Ora, se ora voleste cimentarvi pure voi raccomando solo due robe: concentrazione e di verificare che il sole non sia ancora tramontato. Quindi, in caso di difficoltà distogliere lo sguardo dal monitor e accecarsi. Come scusa è validissima.

giovedì 11 novembre 2010

E perchè Biagio sarebbe meglio di Silvio?

Le riviste di genere (intendo rivolte ad un sesso piuttosto che all’altro) rappresentano mediamente l’ultimo gradino della già piuttosto infima scala giornalistica.
Se poi si atteggiano con pretenziose prese di posizione politico culturali (magari affidando qualche fondo al saggista cippa-lippa di turno) allora sbracano del tutto e rappresentano il vero scantinato dell’informazione.

Penso a riviste come VANITY FAIR, tipo la scorsa settimana si presentava così: foto di Biagio Antonacci nudo con LP davanti al pisello. Intellettualmente ricordava le copertine dell’espresso e panorama di 15 anni fa: dove la foto a commento di un titolo sulla fame nel mondo era una modella nuda con un piatto di pasta davanti alla passera. Provocatorissima..

Il peggio uno pensa possa essere finito lì. Invece no. Sono i lanci dei titoli, gli argomenti. Si passa dal dramma ceceno, seguito dalla moda supersexy, il diario della Carfagna da N.Y, fino alla grande musica(?): i nuovi dischi di Litfiba e Zucchero. Per il cinema i 60 anni di Verdone e per la letteratura intervista quella che ha scritto Harry Potter.

Gran finale naturalmente riservato alla politica: una serie di salaci corsivi radical-chic dell’auto referenziale trio Lerner-Mentana-Bignardi su Berlusconi e le sue mignotte.

Ma come cazzo ti permetti VANITY FAIR?!??

Tu che con una copertina simile ti dai ovviamente come target le donnette allupate di ritorno e oggettivamente fessacchiotte che sono il pubblico di quello che senza una briciola di ironia si ritiene un cantautore!! Beh, tu VANITY FAIR ?!? Tu, ti atteggi alla testata sdegnata dai bunga-bunga party? Mavaffanculova !!!

mercoledì 10 novembre 2010

Il diritto di scegliere


Nel nostro ameno paesello puoi far passare quasi tutto per TV: tette e culi di tutte le fogge e taglie, reportage di guerra, plastici di delitti famigliari, interviste a terroristi o presunti ex .

La morte insomma è si sdoganata ma solo se violenta. Meglio quando è accompagnata da risvolti pruriginosi.

Il discorso però si capovolge se questa risultasse frutto di una, seppur soffertissima, scelta consapevole. Allora no.

E' il caso dello spot supportato dal partito radicale in cui si rivendica il diritto alla legalizzazione dell’eutanasia. Nessuno, a parte un gruppo di piccole TV locali della Lombardia, è disposto mandarlo in onda.

Poi ti dicono che lo stato del vaticano è meno di 2 km quadrati…

lunedì 8 novembre 2010

Dove ci eravamo lasciati?

la crisi che prima non c’era

poi c’è stata, ma sempre meno che Spagna e Grecia.

mandanti occulti e vittime innocenti,

missioni di pace e guerra al terrore

l’ampolla del Po e la trota che lo risale

puttane nigeriane sui viali no

escort ragazzine a palazzo si

fiumi di fango in veneto

fiumi di coca ovunque

Stragi del sabato sera, che sofferenza!

ma se muori di martedì in fabbrica, pazienza

terzigno con la nuova immondizia

terzo polo e la vecchia immondizia

Ultras allo stadio, ultras in TV

Tessera del tifoso come quella del giornalista

digitale terrestre o SKY “liberi di”, la grande libertà dell’informazione

Cosa Nostra a Casa Vostra

Leggi ad personam e leggi porcata

Professionisti della politica

E dilettanti dell’etica

Poi Fini che è contro Berlusconi che è contro Bersani che è contro Vendola che è contro Casini che è contro Di Pietro che è contro Bossi che è contro Fini..

Parole parole che sono rumore
parole parole che sono rumore, rumore...
Silenzio.

Già, è quello che ho fatto per due settimane, non che avessi di meglio da fare ma arriva un limite per tutti e io mi ero stancato di scrivere sempre le stesse cazzate.

Poi, mi è venuta questa specie di rutto esistenziale, ed ora che ho digerito, posso ricominciare come prima.

Anche perché ho 39 anni e oltre a non averne voglia non saprei nemmeno cambiare.