Dai Doors ai Pink Floyd, dai Deep Purple alla PFM. E’ stato uno degli ingredienti principali nelle carriere di molte icone rock anni ’70. Ma il successo dell’Hammond è molto più ampio (attraversa molti generi dal jazz al funky fino al blues) e molto più duraturo (iniziato a diffondersi negli anni ’50 è ancora popolarissimo oggi).
Nato negli anni della depressione in USA come alternativa ai più costosi organi a canne, è uscito presto da quelle chiese per cui l’ingegner Laurens Hammond l’aveva progettato divenendo uno degli strumenti più popolari. Senza barriere di genere o stile. Un fenomeno che si è ripetuto solo con la chitarra elettrica.
In questi giorni se ne celebra l’anniversario e dal momento che la sua unicità me lo ha fatto amare da sempre pur rimando un totale incapace nel suo impiego, trovo giusto almeno celebrarlo!
E se è vero che quell'inconfondibile organetto ti richiama alla memoria decine se non centinaia di canzoni, quella che ho scelto rimane per me l’Hammondiana per antonomasia.
In attesa di conoscere le vostre, buon ascolto…