Sabato, ore 8.10. Immaginate la tangenziale di Bologna come uno strambo parcheggio di auto parcheggiate in doppia fila indiana. Un serpente fermo. Immobile. Morto.
Il cartellone del “CIS: viaggiare informati” fa più la seconda che la prima: ovvero ci tiene ad informarci che ci sono 8 km di coda ma che di viaggiare non se ne parla.
A Bologna c’è il SAIE, la fiera dell’edilizia. In questo fine settimana convergono sulla famigerata “Uscita 8 – fiera” operatori del settore da qualunque cantiere aperto del pianeta.
Io subisco e basta, dovrei andare a Ferrara e ho preso quella che sulla carta sembrava la strada più breve. Alla luce dei fatti avrei dovuto dare ascolto a Colombo e prendere in direzione dell’Atlantico, avrei fatto prima.
Altri 20 minuti. Sono ancora fermo. Alla mia destra, l’inquietante presenza da ormai 2 km e di un essere dal sesso indefinito che mi saluta con mano-pugno-mano-pugno dal finestrino posteriore di una Classe A. L’essere, di un’età approssimativa di 24 mesi, non accenna a pause ne cambia il ritmo, impressionante.
L’idillio tra me e l’infante è spezzato dal claxon del GOLF alle mie spalle, il tipo con i ray-ban alla guida dev’essere in ritardo per la lampada del week-end.
Vorrei scendere e chiedergli che cazzo se ne fa degli occhiali da sole dal momento che sta piovendo ma visto il numero di catene d’oro al collo e il volume di musica techno che esce dal finestrino ha tutta l’aria di uno che prima spara e poi risponde.
Rinuncio e mi rimetto a guardare il/la pargolo/a che nel frattempo non ha mai smesso col mano-pugno-mano e sento che forse quella creatura con la sua purezza è l’unica con cui posso relazionarmi.
Inizio pure io col mano-pugno-mano-pugno ma senza ciuccio e sonaglio mi sento un deficiente, un po’ come tutti gli altri di questa fila..
Il cartellone del “CIS: viaggiare informati” fa più la seconda che la prima: ovvero ci tiene ad informarci che ci sono 8 km di coda ma che di viaggiare non se ne parla.
A Bologna c’è il SAIE, la fiera dell’edilizia. In questo fine settimana convergono sulla famigerata “Uscita 8 – fiera” operatori del settore da qualunque cantiere aperto del pianeta.
Io subisco e basta, dovrei andare a Ferrara e ho preso quella che sulla carta sembrava la strada più breve. Alla luce dei fatti avrei dovuto dare ascolto a Colombo e prendere in direzione dell’Atlantico, avrei fatto prima.
Altri 20 minuti. Sono ancora fermo. Alla mia destra, l’inquietante presenza da ormai 2 km e di un essere dal sesso indefinito che mi saluta con mano-pugno-mano-pugno dal finestrino posteriore di una Classe A. L’essere, di un’età approssimativa di 24 mesi, non accenna a pause ne cambia il ritmo, impressionante.
L’idillio tra me e l’infante è spezzato dal claxon del GOLF alle mie spalle, il tipo con i ray-ban alla guida dev’essere in ritardo per la lampada del week-end.
Vorrei scendere e chiedergli che cazzo se ne fa degli occhiali da sole dal momento che sta piovendo ma visto il numero di catene d’oro al collo e il volume di musica techno che esce dal finestrino ha tutta l’aria di uno che prima spara e poi risponde.
Rinuncio e mi rimetto a guardare il/la pargolo/a che nel frattempo non ha mai smesso col mano-pugno-mano e sento che forse quella creatura con la sua purezza è l’unica con cui posso relazionarmi.
Inizio pure io col mano-pugno-mano-pugno ma senza ciuccio e sonaglio mi sento un deficiente, un po’ come tutti gli altri di questa fila..
4 commenti:
Bell'articolo.
Sei bellissimo quando fai così.
Stiamo diventando un paese orribile...
quando ti ci metti sai quasi essere delicato!!! ho riso molto!
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