Viviamo tempi ingrati, tempi
difficili. Tempi in cui non ci si può ma soprattutto non ci si deve
girare dall’altra parte, in cui diventa fondamentale schierarsi.
E allora io sto dalla parte di questa
donna, dall'apparenza minuta che muta in prorompente energia
appena inizia a suonare una chitarra che tra le sue braccia sembra in versione
over-size.
Sto dalla parte di chi come lei,
ha ripescato questo vecchio “traditional” degli anni della grande depressione per cantare il mondo di oggi.
Io sto dalla parte di Ani Di Franco.
4 commenti:
Eh, io ho scelto la mia parte, ma tutto questo schierarsi e queste citazioni da Gramsci stanno iniziando un po' a rompermi le scatole... tanto non è che contiamo così tanto, eh? A me parrebbe più sensato che anziché schierarci cominciassimo a pensare seriamente a noi stessi. Brava Ani, e bravo tu. Ciao.
Grande Ani DiFranco.
Una bomba!
Sempre da quella parte stiamo, qui al Saloon!
occhio perchè andando avanti in questa maniera tra un po' non avremo neanche più parti dove stare...
@ Minerva: Lasciamo stare Gramsci che è morto quasi cent'anni fa. Ma qui, ora, stiamo per toccare il fondo perchè le persone ragionano come tanti "IO" e mai come un "NOI". E' più difficile, certo.. ma che cacchio però! io ho sempre odiato le scorciatoie.
@ Mr. Ford: il prossimo giro di whisky al bancone è offerto dalla casa. Salut!
@ Ernest: ragione di più per affrettarsi, come diceva il vecchio Bertolt "dalla parte del torto i posti a sedere sono limitati"..
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