venerdì 29 gennaio 2010

the catcher in the rye

A dire il vero il vecchio Salinger, di fatto, già da diversi decenni se ne era andato da questo mondo. Venerdì scorso ha solo ratificato la cosa.
Nessuna intervista e un solo scatto negli ultimi trent’anni (che per altro lo ritrae mentre sta per colpire chi lo fotografa). Uno che ha lasciato migliaia di pagine inedite "perché amava scrivere ma non pubblicare".

Eppure siamo milioni a ricordarlo. Merito di quel libro con la copertina vuota, bianca con solo il titolo: Il giovane Holden.

Chiamato così da noi perchè l'originale The Catcher In The Rye, è un intraducibile gioco di parole secondo cui il "vecchio" Holden Caulfield immagina un Catcher in un campo di segale che afferra i bambini prima che cadano nel vicino dirupo.

E l’immagine di un uomo che sta lì, pronto ad afferrarti prima che tu cada nel vuoto, è qualcosa che trasmette fiducia. Una fiducia che il confuso 17 enne protagonista non poteva avere.

Eppure Holden il perdente è diventato un'icona. Riappare ad ogni generazione successiva. Nel ’68, in quelli violenti e politicizzati degli anni ’70, come nei vacui degli anni ’80, nella generazione X o i precari di oggi. Ma lui, il 17enne sta sempre lì, a cazzeggiare, a non lasciarsi scalfire da nulla, equamente disinteressato al passato e dal futuro che non può conoscere. Vivendo solo di presente, proprio come prova a fare il "vecchio" Holden Caulfield.

1 commento:

marlene ha detto...

riporto in versione integrale un'opinione in merito che espressa con l'impeto dell'improvvisazione convincerebbe chiunque a leggere di salinger:
"ma te l'ahi letto il giovane holden ?
nooo ?????????????
mi meraviglio che non l'abbia letto.
ti piacerebbe di sicuro, e tanto.
tutto quel gira attorno a the catcher inthe rye è unico
a partire dalla copertina. rigorosamente vuota. caso unico credo ma è per volere diretto di salinger
non ci sono foto di salinger da almeno 50 anni e non rilascia interviste da più di 30
eppure scrisse quel libro perfetto
non si può non amare quello sfigato di Holden Caulfield

incazzoso, insolente, fancazzista.. perdente
una specie di Arturo bandini adolescente e quindi più fragile
ha descritto come nessun altro l'insofferenza che tutti vivono nell'adolescenza…"
non è convincente?? :)