lunedì 28 dicembre 2009

Maglioni

Festeggiare il compleanno sempre lo stesso giorno può essere controproducente.
Dal mio punto di vista ad esempio, capita troppo ravvicinato al natale. Risultato ? 38 anni di sciarpe, guanti…. e maglioni.

Tantissimi maglioni, container di maglioni. Col collo a “V”, a collo tondo, con la zip, con grossi bottoni, alcuni con dei gancetti.
Maglioni, neri, maglioni blu, maglioni di tutte tonalità del grigio, del verde e un paio bianchi immacolati.
Maglioni a quadri, a righe, maglioni a fantasia (gli orribili simil-Missoni) e a tinta unita.
Trentotto anni in cui, quando sono riuscito ad evitarlo al compleanno, due mesi dopo, a dicembre, è arrivato più certo della ghigliottina sul collo di Maria Antonietta.


Con gli anni, questo rito, questo ripetersi in maniera sinistra del dono, ha fatto si che si sviluppasse in me tutta una disamina che ormai ha bello che superato il famoso adagio secondo cui: “non si deve guardar in bocca al caval donato”. Magari..
Eh si ! Magari m’avessero regalato non dico un cavallo (ne ho paura) ma almeno un pony ! O uno a dondolo, cazzarola! Dai, da piccolo potevo riceverne uno a dondolo ?!?? Invece no, anche allora maglioni, di misura più piccola è ovvio.. ma pur sempre maglioni.


Insomma, stavo dicendo che tutto ciò mi ha portato ad elaborare tutta una teoria sul chi ti faccia un regalo.
Costui, il donatore, vive nel presente. Nel senso che per lui esiste solo la stagione che sta vivendo in quel momento (il freddo, l’inverno). Pare insomma che non serbi ricordo alcuno dell’estate torrida che certamente ha vissuto come me fino a meno di tre mesi fa e men che meno sia in grado di elaborare che questa, come per miracolo, l’anno prossimo su per giù nello stesso periodo, riapparirà.
E allora ? Perché per una volta, una volta sola.. non regalare un costume da mare ? O un pratico ventilatore ? E le palette ed il secchiello ? Già, quelle ricordo di essermele comprate con i risparmi della mia paghetta, non andando al mare nei "mesi sotto regalo" non appartenevano all'universo del possibile. Infanzia gramissima.


Per cui, quando tre giorni fa ci siamo trovati per l’immancabile pranzo con tutto il parentado allargato, mi sono avvicinato al mio regalo, l'ho fatto con la letizia di chi va al patibolo.
Sapevo già cosa contenesse perché ad ottobre era stata la volta di un profumo (un modo forse per dirmi che quando so di “selvatico” non è apprezzato).
Scarto nastrini e carta colorata e cosa appare ? Un Maglione.

Ma era diverso. Questo... era un bel Maglione. Da meritarsi la emme maiuscola.

Non credevo ai miei occhi: non pizzicava dietro al collo, tinta unita, scuro. Una specie di blu direbbe uno che vede il mondo a meno di 16 colori come il sottoscritto. Perfetto di taglia.
La commozione era tale che mi si era seccata la bocca. Chi l’ha scelto ? Ditemelo, lo devo sapere !!
Salta su mio cugino: “E’ stata la sorella della madre di mia moglie”.
- Chi, scusa ?
- La sorella-della madre-di mia moglie. Chiaro l’albero genealogico ?
- Certo. La sorella-della madre-di tua moglie. Grazie, è semplicemente stupendo, perfetto.
- Davvero ? glielo diremo, anche se lei era certa che ti sarebbe piaciuto...

Sono queste le cose che ti fanno apprezzare il prossimo, scoprire che c’è chi ti conosce così bene, anche se si tratta di una signora che, a volerla dire tutta, io non ho mai avuto il piacere di conoscere e men che meno incontrare ma a cui sono uinto indissolubilmente per la "visione" di come deve essere un maglione.

E la mia fiducia nel genere umano da un po’ è tornata ad aumentare.

Ah, lo indosso anche ora che sto scrivendo. Of course..


mercoledì 23 dicembre 2009

Canzone di Natale

Buon ascolto ed Evviva gli ZEN CIRCUS !!!

ps. vera perla la telefonata a fine canzone.. :-)

martedì 22 dicembre 2009

I nazionalisti










Ogni miserabile babbeo, che non abbia al mondo nulla di cui poter essere orgoglioso, si appiglia all'ultima risorsa per esserlo, cioè alla nazione cui appartiene: in tal modo egli si rinfranca ed è ora pieno di gratitudine e pronto a difendere con le unghie e con i denti tutti i difetti e tutte le stoltezze caratteristiche di quella nazione.

(A. Schopenhauer)

lunedì 21 dicembre 2009

That train for Claudia















In questi giorni di freddo polare ci sono stati parecchi disagi in giro per l’Europa: aeroporti chiusi, strade ghiacciate e treni fuori servizio. Tra questi ultimi i più sfigati sono stati certamente i viaggiatori dei cinque Eurostar bloccati per oltre dieci ore all’imbocco del tunnel sotto la manica .

Duemila persone ( tra cui donne, vecchi infermi e bambini) che han dovuto sopportare il disagio senza possibilità di trasporti alternativi a loro favore.

Ho detto duemila ? No, a dire il vero solo 1999. Pare infatti che tra loro ci fosse Claudia Schiffer e che sia stata l’unica alla quale sia stato permesso di scendere e continuare il viaggio su un’auto fatta arrivare apposta per lei.

(nella foto Claudia mentre fa l’inequivocabile gesto dell’auto-stop)

giovedì 17 dicembre 2009

'O Capo Clan

Non e' solo una canzonetta. E’ molto peggio. Un vero schifo da non sottovalutare affatto.

martedì 15 dicembre 2009

Carenze della legge Basaglia

Milano – La sempre contestata legge Basaglia, quella con cui si sancì la chiusura dei manicomi, torna ad essere al centro di polemiche dopo l’increscioso episodio di violenza che domenica scorsa ha visto protagonisti due individui con conclamati problemi psichici .

Il più giovane M.T. , di anni 42, senza ragioni apparenti, ha lanciato una pesante riproduzione del Duomo in faccia al più anziano S.B. colpendolo in pieno volto.

Il vecchio, aveva appena terminato un farneticante discorso davanti ad una piccola folla di curiosi a cui spiegava la sua intenzione di cambiare il paese e salvarlo dai giudici comunisti (?).

Se per il più giovane pare certo un nuovo internamento in una struttura idonea, provvedimento necessario al fine di limitarne la violenza, più difficile trovare una cura per l’anziano S.B.

Un uomo, quest’ultimo, affetto da evidenti manie persecutorie unite ad un delirio d’onnipotenza estremamente preoccupante.

venerdì 11 dicembre 2009

Io ed il mio UBUTONDO

Oggi intervengo in qualità di testimonial.

Come già milioni di italiani, anche io dalla scorsa settimana sono un felice possessore di UBUTONDO, il poggiagomito del filosofo.

Da allora la mia vita è cambiata, ovviamente in meglio.

Esattamente come promette l’opuscoletto che lo accompagna, è sufficiente affacciarsi ad una finestra e appoggiarsi UBUTONDO sotto al gomito e, come d’incanto, fiumi di idee ti pervadono. E non tutte sono da buttare, anzi !

L’ho provato anche quando sono seduto in bagno ma lì per lo più affiorano stronzate, forse dipende dalla location. Pazienza.

UBUTONDO è uno dei tanti rivoluzionari progetti che potrete scoprire (e acquistare) su www.comboart.it il sito di una “Dissociazione Culturale” patrocinata dal mio amico Diego assieme ad un gruppo di compagni di merende di assoluto rilievo.

Visitateli, almeno virtualmente. Sono davvero a-v-a-n-t-i-s-s-i-m-o !


mercoledì 9 dicembre 2009

L''inutile Lerner

Ho rivalutato Bruno Vespa. Sembra difficile ma è bastato guardare una puntata de L’Infedele di Gad Lerner.

La superficialità con la quale parlava della crisi e dei migliaia che perdono il lavoro era davvero rara. In studio uno sparuto gruppo di licenziati con un calcio in culo veniva esibito a mo’ di brutte-statuine non parlanti, al massimo qualche monosillabo di risposta a domande del tipo: “E’ dura arrivare a fine mese con una cassa integrazione a zero ore ?”.

Dopo l’incerto SI del poveretto di turno il microfono era già dieci metri più in là per sentire (questo si) l’approfondimento di qualche insigne giornalista / filosofo / professor vattelappesca di turno.

Demagogico. Orribile.

Ho rivalutato Vespa perché se confrontato all’irritante nulla di Lerner credo che il primo meriti, quantomeno, l’onore delle armi.

Si perché per distorcere o distogliere dalla verità è necessaria un’indubbia attitudine alla paraculaggine unita magari ad una buona dose di cinismo. Ok,, non saranno propriamente “doti” giornalistiche.. ma per lo meno necessitano d’intelligenza (seppur asservita).

Ma tutto ciò in Lerner latita, è assente. E quel che è peggio lui, del suo nulla, appare proprio compiaciuto. Contento lui…