martedì 27 dicembre 2011

Bocca Rest In Peace


Due giorni fa, all’età di 91 anni, si è spento prematuramente una delle “migliori” firme del giornalismo italiano: Bocca Giorgio da Lecco.


Trattandosi dell’unica notizia del giorno di natale non riguardante il menù degli italiani ha avuto una certa eco. Certo i coccodrilli che ne hanno ripercorso la lunga vita sembrano scritti con lo stampino, tutti a ricordare (e si dilungarsi) sul fatto che il Bocca Giorgio sia stato un partigiano. Buon per lui! Una cosa super, davvero. Però siamo a fine 2011 e se va bene il Bocca Giorgio fece quella scelta dal 1943 al 1945, tipo settant’anni fa. Poi dopo? Ah, dopo ha fatto il giornalista.


All’inizio come inviato, poi si è issato col tempo all’ambita veste di commentatore/opinionista. Le sue profonde riflessioni si trovavano spesso su repubblica, corriere della sera e altre titolate testate.


Come lettore, dal momento che ho meno della metà dei suoi anni, non ho idea di quali corsivi illuminati avesse scritto prima degli anni ’80.. Però ricordo bene le sue ultime passioni, quando queste erano appena esplose e rappresentavano il nuovo che avanza : il Craxismo a metà anni ’80 e la lega ai tempi di mani pulite. Se ne era invaghito. Ricordo quando li descriveva come “la reazione”, la migliore risposta partorita dal paese al malaffare e all’inettitudine.


Poi, come con tutti i grandi amori, finivano piuttosto in fretta e Bocca ne diveniva uno dei loro più accesi detrattori. Sempre dopo però.


Per cui se è morto, come scrivono, uno dei più grandi giornalisti italiani.. gli altri.. quelli vivi che sono nella media o sotto di essa.. che razza di inetti e minchioni mai saranno?

mercoledì 7 dicembre 2011

venerdì 28 ottobre 2011

martedì 11 ottobre 2011

Nuovi attestati di stima all'Italia















Inaugurato tre giorni fa in Argentina il PALACIO BERLUSCONI, trattasi di un bordello.

I proprietari ci tengono a puntualizzare però che è un postribolo legale e soprattutto di lusso, niente a che vedere insomma con quei party pecorecci tipici della provincia milanese..

venerdì 7 ottobre 2011

quello della mela smangiucchiata


















E’ morto Steve Jobs.

I-tunes ha reso disponibile un’APP per inviare crisantemi jpg a soli 50 cents.

mercoledì 5 ottobre 2011

Lavoro sommerso. Dalle macerie e non..

A Barletta è crollata una palazzina di tre piani, diversi feriti e parecchi morti. La reazione più gettonata? Indignazione. Una indignazione generale e profonda che ha toccato tanti eh!


Si è indignato il Presidente della Repubblica, diverse cariche nazionali e regionali, gli amministratori di quella città, i vertici dei sindacati e tanti “vari ed eventuali”.



Tutti indignati per l’incuria, per le responsabilità di chi doveva sorvegliare (e mi pare evidente che non sia accaduto).



Ah, e poi indignazione per la condizione delle vittime, ovvio.



Già perché quattro delle cinque erano operaie di un maglificio con dieci dipendenti (!!) posto nel seminterrato. Tutte le operaie erano regolarmente, in nero.



Per me è la conferma ulteriore che i lorsignori che ora sono pervasi da queste ondate di nobilissima indignazione, non hanno la minima idea di cosa sia l’Italia. Voglio pensare che sia così, altrimenti se ne fossero consci, si tratterebbe di mera ipocrisia. E non voglio pensare che figure più o meno istituzionali o della tanto invocata società civile non siano altro che una manica di coccodrilli che si accalca per una inquadratura dietro ad una bara di cui in realtà non frega un cazzo.



No, non voglio crederlo. Non voglio!!



Ok, ci ho provato ma non ci riesco: sono proprio una manica di squallidi avvoltoi menefreghisti, ecco.

venerdì 23 settembre 2011

a Jacopo



180.345 sogni sono tutti i sogni che farai nella tua vita se ti metterai a dormire almeno per 3 ore a notte e a questi aggiungerai
Quelli che farai ad occhi aperti
Quasi 11 metri di capelli cresceranno sulla testa sulla quale ti farai 6.000 shampoo e cambierai
16 lavatrici e 15 computer con segreti che non sempre salverai
dirai almeno per 50 volte ti amo e finirai 300 volte da qualche dottore e prenderai 60.000 piccole pilloline e poi
farai prenderle anche tu…
riempire un mondo vuoto…. Si può.

Andrai a letto con una ventina di persone delle 1.900 che avrai conosciuto in giro e cambierai
Una decina di auto e coprirai quasi 1.000.000 volte la distanza fra la luna ed il tuo bar
Desidererai un'altra vita, un'altra donna, un'altra casa per tornare e fare finta che sia tua
E piangerai 30 litri di lacrime ma di queste solo un litro di gioia

Batterai le ciglia
400.000.000 di volte
Berrai 1.000 birre
E 2.000 bottiglie di vino

tutti questi numeri non servono poi a niente perché i conti alla tua vita potrai farli solo tu
e chi non conterà su di te vedrai che non conterà mai niente!
20 persone che ami se ne andranno
ti chiederai se c'entrerà Dio
Oh, non basta un addio, non basta un addio

Batterai le ciglia
400.000.000 di volte
Berrai 1.000 birre
E 2.000 bottiglie di vino....

martedì 12 luglio 2011

Le crudeli colombe nere

La storia è piena di re che stanchi decidono di abdicare. La cerimonia viene accompagnata solitamente da questa frase:” Ehm, popolo.. io mi sono rotto. C’avrei altro per la testa, idee.. progetti nuovi.. A star qua mi sento limitato per cui.. ciao!



Anche il mondo del rock è zeppo di (presunti) re e regine che mollano o imprimono svolte tali alla carriera da farli apparire non molto diversi dalle abdicazioni di cui sopra.



Tipo, la mia adoratissima PJ HARVEY ha, per così dire, sbroccato tre anni fa presentando un lavoro che più sperimentale non si poteva. Acustico, accompagnata col solo piano e con così tanti gorgheggi e svolazzi di voce da lasciare più di uno perplessi.


E tra i perplessi c’ero pure io. Va da se che quando pochi mesi fa annunciò l’uscita del nuovo Let England Shake, era il banco di prova per capire se la ragazza aveva deciso di tornare sui vecchi binari oppure no.



Dopo un primo ascolto la risposta è stata un oppure no grande come un tram.



La regina aveva abdicato, non aveva letto la dichiarazione con cui si formalizzano queste cose, certo. Ma nei fatti si era scocciata, aveva deciso di percorrere strade diverse.



E noi? E io? Voglio dire IO amavo la PJ di prima!! Quella che intonava le roche storie di sesso, sangue e sudore!! Ma-che-cazzo!! Io che che avrei fatto chi dovevo andare ad ascoltare per riempire il vuoto della regina vacante?!?



Già elaborare un lutto non è facile, ma quelli musicali li vivo come dei mezzi traumi. Ricordo che quando si sparò Cobain andai in giro con camicie di flanella a scacchi per onorarne la memoria fino a fine Luglio.



Poi ecco il fato, sotto forma di Silvia Boschiero quella di radio2, che mi presenta i BLACK CRUEL DOVES. E la magia di un basso-chitarra-voce-batteria si rinnova.


E del resto il segreto del rock sta poi tutto lì...



sabato 9 luglio 2011

Stracoglione

Avete presente Straquadanio? E’ quell’ometto bizzoso spesso polemico, sempre maleducato che di mestiere gira per i talk-show a difendere l’indifendibile PDL con una tecnica, certamente non solo sua, di cui è uno dei più brillanti esponenti: l’attacco-ad-cazzum.



Ultima perla del fine statista è stato svelare il perché la destra nel web sia di fatto inesistente.


Ed io che avevo sempre pensato che fosse perché il loro bacino d’utenza era in massima parte formato da vecchi che non sanno nemmeno accendere un pc o da giovani che ci entrano al massimo per aggiornare il profilo su face-book..



mercoledì 6 luglio 2011

La terra degli incubi

Per produrre un film ci vuole normalmente una bella sommetta. Anche qui nello stivaletto, seppur lontani dai budget Hollywoodiani, si ha per unità di misura i milioni di euro.


Ecco, faccio questa premessa/considerazione perché è la prima domanda che scatta in chiunque si sia imbattuto nel trailer di DREAMLAND – La terra dei sogni.



Dove ha preso i soldi codesto SEBASTIANO SANDRO ROVAGNANI per la sua opera prima?!?? E’ ricco di famiglia? Il lascito di una nonna? Super-enalotto? Sperpero di denaro pubblico?



Questo non propriamente giovane astro nascente (55 anni) è noto(?)come autore televisivo. La sua biografia annovera come suoi successi alcune rubriche di Domenica In, un’edizione di Fantastico e tanti programmi sul circo in TV, sua grande passione da sempre.



Ma forse è proprio questa passione per gli animali ad averlo spinto a dirigerne un’orda impressionante in questo suo lungometraggio (a cui si deve imputare anche la sceneggiatura).


Vi lascio alla visione del trailer e a quegli scottanti interrogativi di cui sopra. Buona pessima visione.



lunedì 4 aprile 2011

Gli esami nella vita non finiscono mai

Più o meno da sempre ho una mia teoria, ovvero che: oggi vada peggio di ieri ma pur sempre meglio di domani.

Una sorta di pessimismo consolatorio che è anche la cifra del mio personalissimo pensiero filosofico.


Come sono arrivato all’elaborazione di suddetto assioma? Guardandomi allo specchio.


Si perché ormai sono prossimo alla pace dei sensi, ovvero uno ad uno mi stanno abbandonando e se ne vanno in pace.


Il primo a lasciarmi è stato l’olfatto, anche se forse non l’ho mai avuto dal momento che non ho memoria di odori fatta eccezione che per quello emanato da un paio di vecchie all-star.


Poi è stata la volta dell’udito, sono anni ormai che mi sono ridotto a guardare la tv con un volume da casa di riposo.



E ora la vista. Una cosa piuttosto seccante dal momento che l’imminente cecità mi è capitata in concomitanza con la visita per il rinnovo della patente.



Nella saletta d’attesa siamo una decina. Io, una congrega di ottuagenari e un rambo in mimetica.


Abbiamo tutti appuntamento alla stessa ora: 15.30, cosa singolare poiché o ci visita "ensamble" o si rischiano accavallamenti.


Chiedo lumi a zio Tibia (45 kg scarsi, Parkinson in stato avanzato)


Zio Tibia: Il medico dà appuntamento a tutti alla stessa ora per una questione di praticità.


Io: Che praticità?!?


Zio Tibia: Dare a tutti lo stesso orario è più facile da ricordare.


Ed infatti il medico si presenta alle 16 con mezz’ora di ritardo.


Lui, una specie di Professor Tersilli in versione bolognese, ha l’aria di quello che passa dallo studio per controllare la posta sul pc tra una vacanza alle Maldive e l’altra.


Mentre inizia le visite per il rinnovo a tutti i coetanei di Nuvolari, raccolgo lo sfogo di Rambo: Pensa te se per sparare a un fagiano c’è bisogno di tutta questa burocrazia.


Io: Può sempre dire di essere stato aggredito dal pennuto e invocare la “legittima difesa”.


Il Rambo mi guarda malissimo, sono contento che almeno qua sia venuto disarmato.



Mi salvo perché nel frattempo è arrivato il mio turno e devo entrare.


Appena entro il tizio col camice bianco che io ipotizzo laureato in medicina mi fulmina con un: Non perdiamo tempo che sono in ritardassimo, mi legga la seconda riga di lettere sul cartello.


Io: Quale cartello?


Sbuffa come un mantice ed inizia ad indicare delle cacchine di mosca stitica su un quadro luminoso.


Sereno attacco ad improvvisare: A, F, C, O, I, W…


A questo punto Tersilli sparisce e mi lascia solo nell’ambulatorio. Forse è ripartito per le Maldive oppure è andato a farmi la ricetta per un cane pastore.


Riappare poco dopo e mi fa: Ne ha indovinate si e no la metà però i Tir sulla strada sono molto più grandi e non dovrebbe confondersi. Per cui io sarei per rinnovarle la patente. Può pagare 90 Euro alla mia segretaria in giarrettiera.



Non so, fino ad ora ero convinto che il lavoro più strapagato fosse quello del calciatore. Fino ad ora appunto..

mercoledì 12 gennaio 2011

L'organetto dei sogni



Dai Doors ai Pink Floyd, dai Deep Purple alla PFM. E’ stato uno degli ingredienti principali nelle carriere di molte icone rock anni ’70. Ma il successo dell’Hammond è molto più ampio (attraversa molti generi dal jazz al funky fino al blues) e molto più duraturo (iniziato a diffondersi negli anni ’50 è ancora popolarissimo oggi).

Nato negli anni della depressione in USA come alternativa ai più costosi organi a canne, è uscito presto da quelle chiese per cui l’ingegner Laurens Hammond l’aveva progettato divenendo uno degli strumenti più popolari. Senza barriere di genere o stile. Un fenomeno che si è ripetuto solo con la chitarra elettrica.

In questi giorni se ne celebra l’anniversario e dal momento che la sua unicità me lo ha fatto amare da sempre pur rimando un totale incapace nel suo impiego, trovo giusto almeno celebrarlo!

E se è vero che quell'inconfondibile organetto ti richiama alla memoria decine se non centinaia di canzoni, quella che ho scelto rimane per me l’Hammondiana per antonomasia.

In attesa di conoscere le vostre, buon ascolto…

lunedì 3 gennaio 2011

Lupo (u)Lulà, Battisti ululì

Un paese che per oltre vent’anni e fino a metà degli ’80 era sotto una dittatura militare.

Un paese in cui i processi (sommari) venivano fatti davvero negli stadi.

Un paese in cui la neo-presidente appena insediatasi è stata torturata per 22 giorni di seguito.

Un paese con una democrazia più giovane del mio gatto.

Un paese che ha come voci principali di esportazione: calciatori e trans.

Beh, questo paese culla della democrazia e del diritto rifiuta di estradare un pluri-assassino perché giudica le carceri italiane “non sicure” per la sua incolumità.

Mio nonno, con grande dono della sintesi, avrebbe detto che si tratta del tipico caso in cui la merda si rivolta al badile.