Come i portici e le torri è parte integrante dell’arredo urbano cittadino. La nonnina dei fiori. Un soggetto decisamente folkloristico che per più di quarant’anni ha girato per le vie del centro, vestita con abiti iper-sgargianti, cappello e guanti lunghi. Il tutto rigorosamente coordinato ai mazzolini di fiori venduti nelle osterie e nei locali. Conosciuta da chiunque, sul suo conto le leggende metropolitane abbondano: la più diffusa riguarda il patrimonio che molti spergiurano ingentissimo. Come talvolta capita, la realtà non supera le fantasie e la vecchietta semplicemente è quello che appare: un’eccentrica, parecchio svalvolata e nulla più.
Ho scoperto oggi, leggendo della sua morte, che si chiamava Sara Maranelli, era nata nel 1926 sull’Appennino, all’inizio della sua attività, negli anni Settanta, raccoglieva da quelle parti i fiori nei prati e nei boschi. Poi scendeva a Bologna in treno dalla stazione di Vergato e durante il viaggio, nello scompartimento, preparava quelle composizioni floreali che poi vendeva nelle vie del centro. Si è spenta ieri in un ospedale della zona. Con lei se ne è andato un bel pezzo della Bologna che fu.
13 commenti:
Riposi in pace. Non ne avevo mai sentito parlare, ma dalla foto mi era già simpatica :).
Gran bella storia.
Ho sempre avuto una passione particolare per questi personaggi che una volta nei paesi davano quel tocco di follia, umorismo e tenerezza; cosa che gli incasellati ed integrati non riescono a cogliere.
Quando ne hai voglia, questo è uno di cui ho raccontato:
http://tinyurl.com/35enk8d
Di gente diciamo eccentrica che colora le nostre città ce n'è tanta. Anche qui da noi ci sono due o tre soggetti davvero niente male! A volte passano inosservate per distrazione e fretta, altre il solo fatto di incontrarle ti rassicura. Immagino che Bologna abbia perso un "colore" davvero confortante con la morte di questa vecchina. yin
Una storia da libro, a volte nelle città ci sono personaggi simili che vagano per le nostre vie e molti non se ne accorgono nemmeno
un saluto
Ogni città ha i suoi personaggi, se non ci fossero le cose sarebbero diverse e più noiose.
Com'era colorata lei :)
Riposi in pace.
Noo che notizia triste. Speriamo che qualcuno si prenda la briga di scrivere un libro sulla sua vita, sono certa che dietro ai tanti fiori venduti e all'abbigliamento stravagante si nascondeva una personalità dolce con tante storie belle e brutte da raccontare.
Mi dispiace veramente tanto!
Heidi
Ma che bella POESIA, Tyler...
Parole lievi per ricordare la leggerezza di questo fiore dell'Appennino che, morendo, ha lasciato per sempre il suo profumo su Bologna!
Ha un aspetto dolce e simpatico la Vecchina dei fiori, fa tenerezza.
È un peccato che Bologna dovrà farne a meno.
È molto bello che tu abbia voluto ricordarla :)
Ah che post delicato!
Bello, bello...
Commossa non so che scrivere...
La immagino in un prato tutto colorato in questo momento a raccogliere fiori sorridendo!
non si vedeva più in giro da qualche anno, io ammetto che l'avevo già dimenticata. La incontravo spessissimo durante gli anni dell'università anche perchè lei bazzicava tanto in quella zona anche se gli studenti non erano propriamente il miglior target dei sui clienti.
Credo che il "business" non fosse esattamente una priorità.
La sera più che altro faceva il giro delle osterie dove quasi tutte le offrivano un "bianchino".
In effetti non l'ho mai vista pagare alcun che, però lasciava sempre i suoi fiori (mediamente piuttosto avvizziti) e si sdebitava così.
Se ne è andata ieri, ma in realtà i tempi che rappresentava erano morti molto prima di lei..
Ma che dolcezza Tyler. Io pensavo di arrivare qui e trovarti incazzatissimo . Invece sei quasi stucchevole. Mi ricordi una viper.Deve essere l'effetto ferie.
Ciao. Il post è veramente bello, con tocchi di liricità veramente alti :D
Non ti prendo per il culo ;)
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