venerdì 9 novembre 2012

Fausto Papetti e la ghiandola mammaria

Larga parte della mia forma mentis in tenera età la devo a lui.
Non tanto per la musica (che fosse sassofonista nemmeno lo sapevo) ma per le mitiche raccolte. Una incredibile, sterminata sequela di tette.
Avrò avuto 7/8 anni quando rimasi la prima volta in contemplazione diversi minuti davanti ad una delle sue copertine come fosse stata la Sindone. Pur ignorandone la ragione aveva un appeal innegabile. 
Purtroppo, a coglier l'opera del celebre musicista, era possibile solo a casa dello zio, uomo buono con gusti musicali che oggi si definirebbero decisamente nazional-popolari. Possedeva l'opera omnia dei vari Al Bano, Mino Reitano, quell'altro dei watussi... e Fausto Papetti appunto.

A casa mia invece no. Da noi solo De Andrè, Guccini e De Gregori... insomma du' palle. Ma soprattutto neanche una tetta.

7 commenti:

poison ha detto...

ah ah ah!
me le ricordo le copertine di Fausto Papetti! :)

Emix ha detto...

le prime tette non si scordano mai.

Lucien ha detto...

Giravano anche a casa mia assieme ai dischi di Elvis Presley e Lucio Battisti!
Avrà fatto una cinquantina di raccolte: chissà se in ognuna c'è un paio di tette.

Tyler Durden ha detto...

@ poison: sono una pietra miliare degli anni '70, come i jeans a zampa d'elefante e la Ciao-cream..
@ emix: peccato che nel mio caso ci si fermi a quelle o poco piu'..
@lucien: credo che facesse per lo piu' cover, la roba piu' piatta e inutile dell'universo. Anzi no, c'era pure Richard Clayderman... Brrr!

kermitilrospo ha detto...

anche a casa di mio zio c'erano queste cassette indimenticabili!!

Giulia Mattei ha detto...

Chi non si incanta davanti alle tette?

cri ha detto...

quelle copertine me le ricordo benissimo, anche se a casa nostra giravano i dischi dei pooh. mia sorella ne è tutt'ora adepta !!!!!