Festeggiare il compleanno sempre lo stesso giorno può essere controproducente.
Dal mio punto di vista ad esempio, capita troppo ravvicinato al natale. Risultato ? 38 anni di sciarpe, guanti…. e maglioni.
Tantissimi maglioni, container di maglioni. Col collo a “V”, a collo tondo, con la zip, con grossi bottoni, alcuni con dei gancetti.
Maglioni, neri, maglioni blu, maglioni di tutte tonalità del grigio, del verde e un paio bianchi immacolati.
Maglioni a quadri, a righe, maglioni a fantasia (gli orribili simil-Missoni) e a tinta unita.
Trentotto anni in cui, quando sono riuscito ad evitarlo al compleanno, due mesi dopo, a dicembre, è arrivato più certo della ghigliottina sul collo di Maria Antonietta.
Con gli anni, questo rito, questo ripetersi in maniera sinistra del dono, ha fatto si che si sviluppasse in me tutta una disamina che ormai ha bello che superato il famoso adagio secondo cui: “non si deve guardar in bocca al caval donato”. Magari..
Eh si ! Magari m’avessero regalato non dico un cavallo (ne ho paura) ma almeno un pony ! O uno a dondolo, cazzarola! Dai, da piccolo potevo riceverne uno a dondolo ?!?? Invece no, anche allora maglioni, di misura più piccola è ovvio.. ma pur sempre maglioni.
Insomma, stavo dicendo che tutto ciò mi ha portato ad elaborare tutta una teoria sul chi ti faccia un regalo.
Costui, il donatore, vive nel presente. Nel senso che per lui esiste solo la stagione che sta vivendo in quel momento (il freddo, l’inverno). Pare insomma che non serbi ricordo alcuno dell’estate torrida che certamente ha vissuto come me fino a meno di tre mesi fa e men che meno sia in grado di elaborare che questa, come per miracolo, l’anno prossimo su per giù nello stesso periodo, riapparirà.
E allora ? Perché per una volta, una volta sola.. non regalare un costume da mare ? O un pratico ventilatore ? E le palette ed il secchiello ? Già, quelle ricordo di essermele comprate con i risparmi della mia paghetta, non andando al mare nei "mesi sotto regalo" non appartenevano all'universo del possibile. Infanzia gramissima.
Per cui, quando tre giorni fa ci siamo trovati per l’immancabile pranzo con tutto il parentado allargato, mi sono avvicinato al mio regalo, l'ho fatto con la letizia di chi va al patibolo.
Sapevo già cosa contenesse perché ad ottobre era stata la volta di un profumo (un modo forse per dirmi che quando so di “selvatico” non è apprezzato).
Scarto nastrini e carta colorata e cosa appare ? Un Maglione.
Ma era diverso. Questo... era un bel Maglione. Da meritarsi la emme maiuscola.
Non credevo ai miei occhi: non pizzicava dietro al collo, tinta unita, scuro. Una specie di blu direbbe uno che vede il mondo a meno di 16 colori come il sottoscritto. Perfetto di taglia.
La commozione era tale che mi si era seccata la bocca. Chi l’ha scelto ? Ditemelo, lo devo sapere !!
Salta su mio cugino: “E’ stata la sorella della madre di mia moglie”.
- Chi, scusa ?
- La sorella-della madre-di mia moglie. Chiaro l’albero genealogico ?
- Certo. La sorella-della madre-di tua moglie. Grazie, è semplicemente stupendo, perfetto.
- Davvero ? glielo diremo, anche se lei era certa che ti sarebbe piaciuto...
Sono queste le cose che ti fanno apprezzare il prossimo, scoprire che c’è chi ti conosce così bene, anche se si tratta di una signora che, a volerla dire tutta, io non ho mai avuto il piacere di conoscere e men che meno incontrare ma a cui sono uinto indissolubilmente per la "visione" di come deve essere un maglione.
E la mia fiducia nel genere umano da un po’ è tornata ad aumentare.
Ah, lo indosso anche ora che sto scrivendo. Of course..
lunedì 28 dicembre 2009
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3 commenti:
Fiùùùù, ciò significa che apprezzerai anche il regalo che ti ho preso per Natale ma non ancora consegnato... I perizomi leopardati non hanno stagione! ;-)
zebrati ! i perizomi vanno zebrati ! allora se non si seguono le indicazioni che danno i "guru della moda" che si vive a fare ?!???
Buon anno!!! La teoria del donatore è interessante...
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