venerdì 28 maggio 2010

Volevo fare il Papa

Claudio Sabelli Fioretti e Piergiorgio Odifreddi si sono incontrati per la prima volta sul "camino de Santiago". Entrambi non sono credenti, hanno camminato insieme per una settimana. Ne è nato il libro-intervista "Perché dio non esiste" edito da Aliberti.

Su Wikipedia c'è scritto che sei stato in seminario a Cuneo.

La scheda su Wikipedia me la sono fatta da solo.

Da solo?

Era un pasticcio quella pagina lì. L'avevano fatta dei cattolici pazzi fondamentalisti. Allora ho deciso di cambiarla. Chi mi conosce meglio di me? Alla fine è venuta una specie di autobiografia. Solo che i gestori del sito mi interrompevano. Dicevano: "Lei sta facendo del vandalismo". Io rispondevo: "Guardate che io sono Odi-freddi". Loro non ci credevano. "Odifreddi non scriverebbe queste cose".

A che cosa non credevano?

Proprio al fatto che fossi stato in seminario.

Effettivamente, un mangiapreti come te.

Sono diventato un mangiapreti proprio perché sono stato in seminario.

Sei stato anche quattro anni dalle suore Giuseppine.

Non mi sono fatto mancare niente.

Su Wikipedia c'è anche scritto che il nunzio apostolico alle Nazioni Unite, Celestino Migliore, racconta che te ne sei andato dal seminario perché avevi calcolato che c'era bassa probabilità per un italiano di diventare Papa nell'era postconciliare. Volevi far carriera.

Esatto. Io non volevo diventare prete, volevo diventare Papa.

Mica male come obiettivo.

Mio padre era una delle poche persone di Cuneo che aveva la televisione negli anni Cinquanta. Io la guardavo e vedevo solo due personaggi: Pio XII e Mike Bongiorno. Erano loro i due modelli fra i quali scegliere. Io scelsi Pio XII. Anche se poi sono diventato più come Mike Bongiorno.

Visto che non potevi diventare Papa, te ne sei andato dal seminario.

Mi ero rotto le scatole, non ero adatto. Non ero in grado di obbedire, non sapevo stare alla disciplina.

Tuo padre fu contento?

Certo. Mio padre voleva che facessi l'ingegnere, o l'architetto, perché lui era geometra. Quando io me ne andai dal seminario e mi laureai in matematica fu così contento che si laureò anche lui.

Hai rimpianto il seminario?

Era giusto che me ne andassi. La religione è un fatto infantile. Va bene per i bambini, fino alla pubertà, poi basta. La religione affronta le grandi domande e dà risposte banali. Però la scuola un po' la rimpiango.

Quattro anni, le elementari, con le Giuseppine e tre anni, le medie, con i preti.

Si studiava bene. Soprattutto facendo il paragone con quello che si vede oggi. I preti mi hanno insegnato a studiare. Quando facevo il seminario, a tredici anni, mi alzavo alle sei e mezzo, mi mettevo al tavolino e finivo la sera alle sei. E poi andavo a letto presto.

Anche adesso gli istituti religiosi sono meglio delle scuole pubbliche?

Temo di sì, anche se insegnano un sacco di cazzate. Le scuole pubbliche non hanno un controllo capillare e quotidiano del ragazzo.

Eri bravo a scuola?

Fino alle medie. Un po' meno quando studiavo da geometra. Comunque meglio di Flavio Briatore che veniva nella mia stessa scuola ed era proprio uno zuccone.

Eravate amici?

Non mi ricordo di aver mai scambiato una parola con lui. Era un fagnano.

Un fagnano?

Uno che non faceva niente. A Cuneo tutti se lo ricordano. Finito il geometra, si mise in società con un tal Dutto, che un giorno saltò in aria con tutta la macchina. Puoi immaginare a Cuneo. Non siamo abituati alle auto che esplodono. Briatore scomparve da quel giorno. Quando riapparve era ricchissimo.

Aveva fatto carriera. Benetton. la Formula 1.

Io rimango della vecchia idea che nessuno può costruire un impero dall'oggi al domani.

Sento che stai cominciando a parlare di Berlusconi.

Ecco, appunto.

Mangiapreti e antiberlusconiano. Sempre a prendersela col povero Silvio. E gli Agnelli? Vogliamo parlare degli Agnelli?

Certo. Parliamone. Vatti a leggere la biografia del vecchio Agnelli, il senatore: processi, truffe, collaborazionismo con il Partito fascista, sindacati gialli.

I ricchi sono potenti e disinvolti. Sai che scoperta. Perché mi dici queste cose?

Per spiegarti che non sono antiberlusconiano più di quanto non sia anti-Fiat.

Nella tua scheda, su Wikipedia, hai scritto: "In Unione Sovietica Odifreddi ebbe un'insolita avventura, dalla quale lo tirò fuori Giulio Andreotti .".

Ero andato là per studiare e avevo cominciato a frequentare molti dissidenti. In Italia ci fu un caso di spionaggio industriale: due spie sovietiche, coinvolte in traffici di brevetti industriali, furono arrestate. I sovietici si seccarono e come ritorsione presero tre italiani. Io ero uno dei tre.

Tu eri una spia?

Ma figurati. Mi accusarono di tutto, a cominciare da cambio illegale di valuta e poi di qualsiasi altra cosa. Teoricamente rischiavo la pena di morte. Loro mi dicevano: "Non si preoccupi. Non condanniamo quasi mai gli stranieri alla pena di morte. Lei deve stare tranquillo, prenderà quindici anni di lavori forzati".

Eri in galera?

No, peggio, in Siberia. Ero libero, ma dove andavo? Intervenne Giulio Andreotti, ministro degli Esteri, che organizzò lo scambio dei prigionieri. Tornato in Italia ebbi i miei cinque minuti di gloria mediatica promessi da Andy Warhol.

Quindici minuti.

Io ne ebbi solo cinque.

Gli italiani impazziscono e ti eleggono premier. Quale legge faresti per prima?

Toglierei i finanziamenti alla Chiesa. Sai che il Vaticano possiede un quinto del patrimonio immobiliare italiano? Una casa su quattro a Roma è del Vaticano.

Ce l'hai sempre col Papa.

Ricomincerei dalla breccia di Porta Pia. Rimanderei il Papa a Gerusalemme. È da lì che viene, quello è il posto suo. Bisogna liberarsi del fardello vaticano. Ma farei di più.

Di più?

Tempo fa il Papa è andato a Genova sull'elicottero dell'aeronautica militare. Ma per quale motivo l'aeronautica militare deve destinare un elicottero al trasporto del Papa? Chi paga? Se ne stia a casa sua. Sai che quando il Papa va all'estero il volo di andata è sempre offerto dall'Alitalia, che usa un intero aereo per lui e i giornalisti al seguito? Basta soldi statali al Papa. Chi vuole il Papa finanzi il Papa.

(grazie a Faustiko per la segnalazione)

8 commenti:

Il rospo dalla bocca larga ha detto...

Questo estratto è fantastico e molto molto in voga con il momento... Sembra un surfista che cavalca l'onda al tempo giusto... Ottimo post!

Anonimo ha detto...

...certo difficile non essere d'accordo su molto di quanto dica...

/K

Ernest ha detto...

Ciao
ottimo post! E logicamente sottoscrivo le sue parole
un saluto

Emanuela ha detto...

non solo la chiesa possiede un quinto del patrimonio immobiliare, ma se non sbaglio non paga nemmeno l'ici... il papa a gerusalemme mi sembra geniale.

Anonimo ha detto...

Da diffondere in tutti i modi!!!
...per quel che serve...
Il Papa e tutti gli altri adepti alla setta Vaticana non si schioderanno mai da lì, ed i fedeli bigotti e disinformati li sosterranno al oltranza.

S ha detto...

Ma quanti fans hai?
Comunque Odifreddi a me non garba più di tanto...

Tyler Durden ha detto...

Ragazzi, come ciliegina sulla torta, ieri sera non mi sono fatto mancare la puntata di REPORT sull'otto per mille alla chiesa.
ma in che schifo di paese bigotto viviamo?!?????

Anonimo ha detto...

cmq la metta,odifreddi ce l'ha con il clero,ed ha le sue buone ragioni.ma la fede è anche una realtà interore aldila del clero o ordinamento religioso.